Le statistiche dimostrano che, purtroppo, è in aumento il numero di
incidenti in mare causati dal naviglio da diporto. Si tratta di
incendi a bordo, di investimenti di bagnanti e di sub, di
collisioni, di incagli e così via oltre a problemi causati da
repentini peggioramenti delle condimeteo, come possiamo apprendere
dai media specie durante la stagione estiva. Un tale incremento, che
trova in parte la sua giustificazione nel maggior numero di unità da
diporto in attività rispetto agli anni scorsi, è dovuto
essenzialmente a due cause: da una parte l'aumento della potenza
installata con conseguente aumento della velocità e dall'altra
all'inosservanza delle norme contenute nelle ORDINANZE emanate dalla
Capitaneria di Porto/Guardia Costiera, il cui contenuto ogni
diportista è tenuto a conoscere e rispettare: riguarda la disciplina
della navigazione nella fascia litoranea, che è appunto quella dove
avviene la maggior parte degli incidenti. |
QUINDI, 1° DOVERE PRIMA DI USCIRE IN MARE: LEGGERE LE ORDINANZE DELLA CAPITANERIA ED INFORMARSI SULLE PREVISIONI METEO) |
Cosa fare una volta lasciato
l'ormeggio?
Esistono delle leggi scaturite dall'esperienza di generazioni di marinai. Non basta però la sola conoscenza di esse, è necessario che ciascuno di noi le faccia proprie ed acquisti una corretta ed esatta mentalità comportamentale. Occorre quindi prendere in considerazione le norme che regolano la buona condotta di una imbarcazione in mezzo ad altre. Per far questo necessita innanzi tutto una grande attenzione e vigilanza che troppo spesso sono attenuate da stanchezza, eccessiva fiducia nelle proprie capacità, un buon vinello e dal mal di mare. E' proprio qui che si nasconde l'insidia ed il rischio di un abbordo in mare. Il 27 dic 1977 il Capo dello Stato ha ratificato il Regolamento Internazionale del 1972 per prevenire gli abbordi in mare, meglio conosciuto come COLREG 72. Tale regolamento è diviso in tre parti: • la parte A tratta le generalità, le responsabilità, e le definizioni generali; • la parte B tratta le regole di governo e di manovra; • la parte C tratta i fanali ed i segnali Diciamo subito che le norme della COLREG 72 sono basate non tanto sui diritti, ma sui doveri di ciascuno; non dice "..la nave A ha la precedenza sulla nave B " in modo categorico, ma in maniera più sottile e reale "..la nave B deve dare precedenza alla nave A e quest'ultima deve mantenere immutata la propria rotta e la propria velocità, salvo il caso in cui la nave B non l'abbia avvistata". In tal caso la nave A può prendere l'iniziativa di manovrare per evitare l'abbordaggio, non appena risulti evidente che la nave, che deve lasciar libera la rotta, non sta manovrando in maniera opportuna in conformità alle presenti regole. La regola 7, comma a dice: "ogni nave deve usare tutti i mezzi a disposizione ed adatti alle circostanze ed alle condizioni del momento per stabilire se esiste il rischio di abbordaggio, in caso di dubbio il rischio deve ritenersi esistente". Il dubbio nasce la prima volta che uno lo pensa, dopo può essere tardi. Il rispetto di queste regole ed il facilitare l'altrui manovra, fa parte di quello che si chiama buona condotta dell'imbarcazione. Un buon marinaio non si troverà mai nelle condizioni di dover effettuare una manovra disperata all'ultimo momento. |
Le manovre per evitare gli
abbordi in mare
dai rosso al rosso e verde al verde • si muove nel suo 1° o 2° quadrante; in tal caso ci mostra il verde per cui verde al verde non vi è rotta di collisione. • si muove nel suo 3° o 4° quadrante; in tal caso ci mostra il rosso per cui ("…se alla tua dritta, al verde il rosso appare mano al timone e a dritta tieni il mare") bisogna accostare a dritta finché il bersaglio dal nostro settore verde non passa in quello rosso; in altre parole bisogna puntare la nostra prua sulla sua poppa. In tal caso rosso al rosso non siamo più in rotta di collisione. Questo bisogna farlo con ragionevole anticipo perché un handicap che abbiamo è quello di non riuscire ad apprezzare la velocità dell'altro che potrebbe arrivarci addosso in poco tempo. Di notte poi, si vede solo una luce rossa, ma non sappiamo a che distanza sta. Altra manovra possibile, ma poco consigliabile è quella di accostare a sinistra finché il bersaglio non entra nel nostro settore bianco; in tal caso esso è una nave che raggiunge un'altra e deve lasciar libera la rotta alla nave raggiunta. Attenzione però che nel caso in cui la nave raggiungente sorpassa, lo fa sul nostro lato dritto per mantenersi il suo settore verde libero e questo ci impedisce di accostare a dritta, nostra via di fuga, in caso di qualunque altro ostacolo. I bersagli che si trovano nel nostro settore rosso possono: • navigare nel loro 1° o 2° quadrante; in tal caso alla loro dritta "al verde il rosso appare", quindi mano al timone e a dritta devono tenere il mare. Nel caso in cui non dovessero manovrare in maniera opportuna ed in conformità alle regole, se prendiamo noi l'iniziativa di manovrare per evitare l'abbordaggio non dobbiamo, se le circostanze lo permettono, accostare a sinistra. • navigare nel loro 3° e 4° quadrante; in tal caso mostrano "rosso al rosso" e non vi è rotta di collisione. E' evidente da quanto fin qui detto che conviene tenere il nostro settore verde sgombro; è la nostra via di fuga. Nel caso di più bersagli, si inizia a considerare quello più vicino. |
Le regole per la navigazione
a vela
"…qui giace Agesilao Giampitto |
All'entrata di un porto Le disposizioni concernenti la navigazione in mare, non valgono nei canali ed all'entrata ed all'uscita dei porti dove le regole fondamentali sono: • mantenere la dritta; quindi uscire a lento moto sotto il fanale rosso ed entrare sotto quello verde; • non incrociare la rotta alle navi che, anche a causa dei loro pescaggi, devono seguire i binari di ingresso e di uscita e non possono diminuire la velocità altrimenti non riescono più a manovrare. |
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