Pescato squalo elefante di 4 metri l'agonia sul molo di Bordighera Ha lottato per ore cercando in ogni modo di sopravvivere dopo essere rimasto impigliato nelle reti tremaglio del "Silvia II" dalle 5 del mattino di ieri. Nemmeno il tempestivo intervento della squadra dei biologi marini che lo hanno fatto continuamente ricoprire d'acqua, ha potuto far nulla per lui. Il "Cetorinus maximum" più noto come squalo elefante (rimasto impigliato nelle reti di Jerry Gagliano, 55 anni, da 40 "lupo di mare"), almeno quattro quintali di peso, lungo 3 metri e 90 centimetri, 70 di pinna dorsale, ora è a disposizione dell'Istituto di Zooprofilassi di Imperia dove é stato trasportato su richiesta dei biologi marini per il necessario esame autoptico. Certe le cause del decesso, è comunque necessario asportare parti dello squalo destinate, probabilmente, all'Università di Padova per la ricerca mirata a chiarire vasi aspetti della vita dell'animale, e all'Università di Siena per le indagini genetiche.
Il salvataggio arriva tardi, perché tardi, purtroppo, sono stati
avvisati i biologi marini che hanno tentato l'impossibile. Lo squalo muore in
tarda mattinata, sotto gli occhi impotenti di tutti, compresi parecchi bambini
che si erano radunati con i genitori intorno all'animale. Lui, che non voleva
far del male a nessuno, che si nutre solo di plancton, che appartiene ad una
specie protetta dalla Convenzione di Berna. | |
(dal Secolo XIX) | |
Squalo mangiatore di plancton
nelle acque del Mediterraneo, l'elefante e' individuato tipicamente
sia da solo che in piccoli gruppi, incrociando lentamente sulla
superficie con la pinna dorsale esposta e la bocca aperta a filtrare
il cibo attraverso l'incanalazione di 2.000 tonnellate d'acqua ogni
ora. Sebbene appaia tipicamente lento, questo potente squalo e'
capace di brevi esplosioni di velocita' e, d'accordo con alcuni
autori, persino di effettuare balzi fuori dall'acqua. Specie pelagica costiera, lo squalo elefante spazia dalla linea di risacca delle spiagge fino lungo le coste rocciose; si trova bene anche al largo, su acque profonde. Spostamenti localizzati appaiono correlati con la concentrazione del plancton in superficie e appaiono annualmente negli stessi siti costieri favorevoli aggregati in diversi individui per mangiare (e possibile corteggiamento ?), mentre spesso mostrano anche una pronunciata segregazione sessuale. Il Mar Ligure e' apparentemente uno di questi luoghi di aggregazione (preferito anche dalle balene endemiche del Mediterraneo), cosi' come lo Stretto di Messina, durante i tardi mesi estivi. La cospiqua sparizione dalle acque di superficie costiere di questi squali durante i mesi invernali riveste un particolare interesse; alcuni autori hanno suggerito un movimento di massa verso acque profonde e un breve periodo dedicato all'ibernazione o ad un qualche modo di muoversi, energeticamente efficiente, a grandi profondita' al di la del margine continentale , durante il quale i rastrelli branchiali sono lasciati cadere per essere sostituiti. Jerry Gagliano sul suo peschereccio "Silvia II"
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Squalo elefante | |
Cetorhinus
maximus Ordine: Lamniformi Inferiori nelle dimensioni solo allo Squalo Balena, gli Squali Elefante sono creature enormi le cui dimensioni risultano insolite se si considera il fatto che questi pesci si nutrono esclusivamente di plancton. Gli Squali Elefante solitamente nuotano con l’enorme bocca aperta al fine di filtrare le minuscole particelle di cibo dall’acqua. Spesso sono avvistati in prossimità della riva e per questo motivo sono un regolare bersaglio degli ecoturisti. Salgono frequentemente alla superficie e hanno un’alta tolleranza della presenza umana, fatto che li ha portati ad essere cacciati per molti anni. Come molte altre specie di squalo, gli Squali Elefante sono stati oggetto di pesca intensa. Le loro enormi dimensioni li rendono altamente redditizi: un solo esemplare può infatti rendere una tonnellata di carne e 400 litri di olio e il loro fegato ricco di vitamine può costituire il 20% del peso totale del pesce. Oggi gli Squali Elefante sono protetti dalla legge nella maggior parte dei paesi in cui vivono. Dimensioni massime: 12 metri / 7000 kg Distribuzione: nelle acque temperate e artiche costiere di tutto il mondo. Molto rari nelle regioni tropicali. Alimentazione: plancton, generalmente costituito da larve invertebrate, piccoli crostacei e uova di pesce. Riproduzione: non si hanno informazioni certe, ma si ritiene che sia un animale ovoviviparo con periodi di gestazione molto lunghi e figliate di numero ridotto. | |